Variazioni del clima e desertificazione

28. Giugno 2021 Ambiente 0
Variazioni del clima e desertificazione

La desertificazione è il degrado del suolo nelle aree aride, semiaride e subumide secche. Il fenomeno è causato principalmente dalle attività umane e dalle variazioni climatiche

Cos’è la desertificazione e quando si verifica

La desertificazione si verifica perché gli ecosistemi delle zone aride sono estremamente vulnerabili allo sfruttamento eccessivo e all’uso inappropriato del suolo. Povertà, instabilità politica, deforestazione, pascolo eccessivo e cattive pratiche di irrigazione possono minare la produttività della terra.

Secondo l’ONU, la questione richiede la massima attenzione perché quando i terreni si degradano e smettono di essere produttivi, gli spazi naturali si trasformano e si deteriorano, le emissioni di gas serra aumentano e la biodiversità diminuisce. Questo significa inoltre che ci saranno meno spazi per tamponare le zoonosi, come il COVID-19, e per proteggerci da eventi meteorologici estremi come siccità, inondazioni e tempeste di sabbia e polvere.

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Un giornata dedicata

Si celebra la Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità il 17 giugno. Nel 2021, il tema scelto è stato il ripristino dei terreni degradati. Secondo gli scienziati, il mondo ha bisogno di ripristinare un’area grande quanto la Cina per salvaguardare gli ecosistemi e la biodiversità. Il degrado del suolo, infatti, ha un impatto negativo sul benessere di almeno 3,2 miliardi di persone.

L’obiettivo della Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità è quello di sensibilizzare la comunità globale sull’importanza di salvaguardare la Terra, trattandola come un capitale naturale e prezioso. Per raggiungere l’obiettivo della neutralità del degrado del suolo è necessario l’impegno delle grandi forze internazionali ma anche delle singole comunità.

Gli obiettivi

L’ONU per l’occasione ci tiene a ricordare tutti i benefici del ripristino dei terreni degradati e dunque: più posti di lavoro, economia più sana, redditi più elevati e maggior sicurezza alimentare. La biodiversità troverebbe la via per recuperare e leemissioni di carbonio che riscaldano la Terra si bloccherebbero, rallentando i cambiamenti climatici. Inoltre, ripristinare i terreni degradati aiuterebbe la ripresa verde post pandemia da COVID-19.

Inoltre, la stessa ONU sottolinea che quasi tre quarti della terra libera dai ghiacci sono stati modificati dagli esseri umani per soddisfare una domanda sempre crescente di cibo, materie prime, autostrade e case. L’urgenza, in questo momento, è quella di invertire la rotta e rallentare la perdita di terreni produttivi ed ecosistemi naturali per poter garantire un futuro sostenibile e una sopravvivenza a lungo termine delle persone e del pianeta.


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