Sconfiggere l’inquinamento da plastica: è il tema della Giornata Mondiale dell’ambiente 2023
Oggi, 5 giugno 2023, l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) dedica tutte le attività della “Giornata Mondiale dell’ambiente” all’importanza di combattere l’inquinamento da plastica. Con l’hastag #BeatPlasticPollution (sconfiggi l’inquinamento da plastica) si promuovono incontri e iniziative per sottolineare un’emergenza ormai divenuta globale.
Dagli anni Settanta la produzione di plastica è cresciuta più rapidamente di quello di qualsiasi altro materiale. Se non si invertirà la rotta, la produzione raggiungerà i 1.100 milioni di tonnellate entro il 2050.
“Un flagello, quello della plastica, che colpisce ogni comunità in tutto il mondo”, ha dichiarato Jean-Luc Assi, ministro dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile della Costa d’Avorio. “Come ospiti della Giornata mondiale dell’ambiente 2023, insieme al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), invitiamo tutti i settori, dai governi e le imprese alla società civile, a riunirsi per trovare e sostenere soluzioni a questa emergenza”.
Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972, negli ultimi cinquant’anni, la giornata è cresciuta fino a diventare una delle più grandi piattaforme globali per la sensibilizzazione ambientale, che vede la partecipazione di decine di milioni di persone attraverso attività, eventi e azioni in tutto il mondo.
I numeri dell’inquinamento
“Il nostro pianeta sta soffocando dalla plastica – dichiara l’UNEP. Nonostante la plastica abbia degli usi preziosi, siamo diventati dipendenti dai prodotti monouso, con gravi conseguenze ambientali, sociali, economiche e sulla salute umana. In tutto il mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica, mentre ogni anno vengono utilizzati fino a cinque trilioni di sacchetti di plastica. In totale, la metà di tutta la plastica prodotta è progettata per scopi monouso. Le materie plastiche, comprese le microplastiche, sono ormai onnipresenti nel nostro ambiente naturale. Stanno diventando parte della documentazione fossile della Terra e un indicatore dell’Antropocene, la nostra attuale era geologica. E’ nato persino un nuovo habitat microbico marino chiamato plastisfera”.
Dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, secondo l’UNEP, è stata prodotta solo una piccola quantità di plastica e, di conseguenza, i rifiuti di plastica erano ancora gestibili. Il boom è arrivato negli anni Settanta e Novanta, con la produzione di rifiuti di plastica più che triplicata, segno di un aumento della produzione di plastica. All’inizio degli anni Duemila, la quantità di rifiuti di plastica è aumentata di più in un solo decennio rispetto ai 40 anni precedenti. Oggi produciamo circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica ogni anno.
Sempre secondo l’UNEP, c’è un altro indicatore preoccupante, quello della produzione: dagli anni Settanta, il tasso di produzione della plastica è cresciuto più rapidamente di quello di qualsiasi altro materiale. “Se le tendenze di crescita storica continuano, si prevede che la produzione globale di plastica primaria raggiungerà i 1.100 milioni di tonnellate entro il 2050“.
L’impiego della plastica
Secondo i dati del rapporto UNEP del 2018, circa il 36% di tutta la plastica prodotta viene utilizzata negli imballaggi, compresi i prodotti in plastica monouso per contenitori per alimenti e bevande, di cui circa l’85% finisce in discarica o come rifiuto non regolamentato. Inoltre, circa il 98% dei prodotti in plastica monouso sono prodotti da combustibili fossili o materie prime vergini. Si prevede che il livello delle emissioni di gas serra associate alla produzione, all’uso e allo smaltimento delle plastiche convenzionali a base di combustibili fossili crescerà fino al 19% del bilancio globale del carbonio entro il 2040. Questi prodotti in plastica monouso sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana: bottiglie d’acqua, contenitori di erogazione, vassoi per biscotti, flaconi per cosmetici e detersivi, bottiglie per il latte, sacchetti per congelatore, contenitori per gelati, buste, vassoi, contenitori, imballaggi alimentari, mascherine monouso e via dicendo.
Ma dove finiscono i rifiuti di plastica?
Dei 7 miliardi di tonnellate di quelli generati finora a livello globale, meno del 10% è stato riciclato. Milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono dispersi nell’ambiente o talvolta spediti per migliaia di km verso destinazioni dove vengono bruciati o messi in discarica. La perdita annua durante la lavorazione dei rifiuti di plastica è di 80-120 miliardi di dollari. Inoltre, i mozziconi di sigaretta, i cui filtri contengono minuscole fibre di plastica, sono il tipo più comune di rifiuti di plastica presenti nell’ambiente. Ma anche imballaggi per alimenti, bottiglie di plastica, tappi, sacchetti per la spesa e cannucce.
Fiumi e laghi li trasportano dall’entroterra al mare. Si stima che attualmente nei nostri oceani si trovino da 75 a 199 milioni di tonnellate di plastica. 1.000 fiumi sarebbero responsabili di quasi l’80% delle emissioni di plastica fluviali annuali globali nell’oceano, che vanno da 0,8 a 2,7 milioni di tonnellate all’anno, con i piccoli fiumi urbani tra i più inquinati. Leggi la mappa The Ocean Cleanup.
I rifiuti di plastica che si trovano in un fiume, nell’oceano o sulla terraferma possono persistere nell’ambiente per secoli e sono quasi impossibili da distruggere completamente per la natura. La maggior parte degli oggetti in plastica, infatti, non scompare mai del tutto, semplicemente si degradano in pezzi sempre più piccoli. Queste microplastiche possono entrare nel corpo umano attraverso l’inalazione e l’assorbimento e accumularsi negli organi. Studi recenti hanno recentemente rilevato microplastiche nelle placente dei neonati e nel liquido seminale maschile.
La Costa d’Avorio, che quest’anno ospita la Giornata Mondiale dell’Ambiente, ha vietato l’uso di sacchetti di plastica dal 2014, sostenendo il passaggio a imballaggi riutilizzabili. La città più grande del paese, Abidjan, è diventata anche un hub per le start-up che cercano di sconfiggere l’inquinamento da plastica.
Con la scienza e le soluzioni disponibili per affrontare il problema, i governi, le aziende e le altre parti interessate devono aumentare e accelerare le azioni per risolvere questa crisi. Ciò sottolinea l’importanza di questa Giornata Mondiale dell’Ambiente nel mobilitare una trasformazione della produzione e dell’utilizzo della plastica da ogni angolo del mondo.