Ripristino degli ecosistemi: approvata la legge dal Parlamento Europeo
Con 329 voti a favore, 275 voti contrari e 24 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato la “Nature Restoration Law“, un importante passo verso il ripristino degli ecosistemi nell’Unione Europea e un cambio di rotta nel considerare l’impatto degli umani sulla biodiversità. L’obiettivo del provvedimento legislativo è quello di ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine entro il 2030 e di recuperare tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.
L’investimento sul ripristino delle aree degradate permetterà di affrontare la sfida del cambiamento climatico che sta generando, in tutto il mondo e sempre con maggiora frequenza, inondazioni, incendi e siccità, con pesanti ripercussioni sulle economie locali, sulla sicurezza e la qualità della vita delle popolazioni.
Fino al 2030, la priorità degli interventi sarà per le aree Natura 2000 – un network di aree protette che riguardano le specie e gli habitat sul territorio europeo più danneggiati e a rischio, sia terrestri che marine.
Una squadra di ricercatori italiani a difesa della biodiversità
Il National Biodiversity Future Center (NBFC) – primo Centro nazionale di ricerca dedicato alla biodiversità, coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), impegnato a studiare e preservare gli ecosistemi e la biodiversità del nostro Paese, è pronto ad accogliere questa sfida.
Con una squadra composta da quasi 2000 ricercatori e ricercatrici, si legge in una nota, il Centro ha sviluppato strategie operative basate su solide evidenze scientifiche per il ripristino degli ecosistemi. Il NBFC propone un approccio integrato al ripristino ambientale attraverso un catalogo di soluzioni ispirate alla natura, note come Nature Based Solutions, una dettagliata mappatura delle aree critiche e la selezione di quelle più idonee e l’implementazione di tecnologie innovative.
La comunità scientifica di NBFC, grazie ai finanziamenti del Pnrr Next Generation EU, è impegnata a collaborare con le istituzioni coinvolte nella protezione, il restauro e il monitoraggio ambientale per favorire il recupero della biodiversità nel nostro Paese.
L’obiettivo è utilizzare interventi attivi per favorire la resilienza degli ecosistemi verso impatti locali e globali, come i cambiamenti climatici, e migliorare la qualità della vita e la salute umana, in una prospettiva “Global Health”.
Nuove opportunità di lavoro
Inoltre, per il NBFC questa legge rappresenta un’opportunità unica per la creazione di green-blue jobs. Si apre una nuova filiera economica “green” dove ricerca di base e ricerca applicata, unite, creeranno nuove prospettive professionali e imprenditoriali. Queste nuove attività non solo possono essere un motore per l’economia del nostro Paese, ma offrono anche un’opportunità per le giovani generazioni di lavorare a stretto contatto con il patrimonio naturale, contribuendo alla conoscenza, alla valorizzazione e al recupero della biodiversità. Il ripristino degli ecosistemi rappresenta un investimento significativo sul futuro per uno sviluppo più equo e più sostenibile.