Migliorare la sostenibilità degli oceani con una classificazione unificata per gli scambi commerciali internazionali

Migliorare la sostenibilità degli oceani con una classificazione unificata per gli scambi commerciali internazionali

Nonostante l’importanza degli oceani per la vita umana e per la prosperità economica, non vengono attuate misure sufficienti per mitigare gli impatti negativi che le pratiche industriali e di consumo hanno su di esso. Secondo l’UNCTAD potrebbero essere i trattati commerciali coordinati a promuovere uno sviluppo sostenibile e la salvaguardia del mare.

È possibile promuovere lo sviluppo sostenibile con i trattati commerciali?

Alcune autorevoli fonti sostengono che sia possibile promuovere lo sviluppo sostenibile proprio con i trattati commerciali. Ciò partendo da quelli dell’Unione Europea e quelli delle organizzazioni sovranazionali. 

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico e l’UE riconoscono che la liberalizzazione degli scambi ha contribuito o incoraggiato perdite di posti di lavoro e danni ambientali. Quindi se non si cambia radicalmente la struttura dei trattati, non basta inserire degli auspici non vincolanti di promozione del lavoro o dell’ambiente.

L’idea è che l’adesione alle Convenzioni chiave sul lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e alle principali convenzioni relative ai diritti umani e dell’ambiente diventino prerequisiti. Pertanto, in assenza delle stesse le parti non possano nemmeno sedersi allo stesso tavolo per parlare di commercio. Inoltre, le eventuali violazioni di queste convenzioni dovrebbero diventare sanzionabili con misure commerciali come forme di competizione sleale. 

I sistemi adottabili

Tutti i sistemi, o non-sistemi come nel caso di quello monetario, contribuiscono a mantenere inalterata l’attuale struttura di potere. Quindi, a livello macro, le grandi economie mondiali controllano in maniera non democratica l’economia globale. Ciò anche attraverso istituzioni economiche da esse guidate, perpetuando la divisione internazionale del lavoro e restringendo gli spazi normativi e fiscali dei paesi in via di sviluppo. La democraticizzazione della governance economica rappresenta pertanto un punto di partenza obbligato per il superamento degli ostacoli sistemici che attualmente limitano le reali possibilità di cambiamento strutturale nel modello di produzione e lo sviluppo dell’economia domestica dei paesi impoveriti del sud. 

Un proposta è quella di procedere alla creazione di una nuova istituzione democratica ed inclusiva, in sede alle Nazioni Unite. Lo scopo sarebbe la negoziazione di una convenzione internazionale in materia di tassazione per combattere i flussi finanziari illeciti che drenano risorse imponenti dalle casse dei paesi del sud del mondo, privandoli dello spazio fiscale necessario ad avanzare la loro agenda di sviluppo.

La carenza di dati certi

Una forte limitazione dello sviluppo sostenibile in campo delle attività del mare è la carenza di dati certi e di qualità relativi agli scambi e all’occupazione. Ciò dipende da diversi fattori. Tra questi l’assenza di una classificazione condivisa e unificata. Inoltre, sono pochi i Paesi che raccolgono questi dati in maniera oggettiva e con le specificità di attività legate all’economia del mare. Per migliorare la raccolta dati sono necessari ulteriori investimenti e una condivisione internazionali.

Alcuni dati sono tratti da https://www.sdgwatcheurope.org e dal rapporto UNCTAD sugli scambi commerciali (https://unctad.org).


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