Il calo delle emissioni dei gas serra durante il lockdown: come se nulla fosse successo

29. Dicembre 2020 Ambiente 0
Il calo delle emissioni dei gas serra durante il lockdown: come se nulla fosse successo

La riduzione delle emissioni di CO2 che abbiamo visto nei mesi del lockdown è stata – per così dire – semplicemente “un fuoco di paglia”. 

Nei giorni di chiusura totale determinati dalla pandemia, le emissioni globali di anidride carbonica nell’atmosfera sono calate del 17%. La cifra è, appunto, riferita solo ai periodi più acuti delle chiusure delle attività economiche e degli spostamenti delle persone. 

Secondo la stima effettuata dalla World Metereological Organization (Wmo), il dato cambia invece su base annua, cioè considerando le progressive riaperture e la ripresa moderata dei movimenti delle persone, si registra una riduzione delle emissioni del 2020 molto più contenuta, tra il 4,2 e il 7,5%

L’accumulo di CO2 nell’atmosfera

Queste percentuali non tengono però conto della concentrazione di CO2 – cioè la riserva che è sedimentata nell’atmosfera – che invece è rimasta pressoché invariata. Secondo la WMO, le minori emissioni del 2020 stanno determinando un rallentamento della crescita della concentrazione di CO2, ma insufficienti per generare una sua effettiva diminuzione

In questo caso parliamo di percentuali molto più piccole, tra le 0,08 e le 0,23 parti per milione in meno rispetto all’aumento che ci sarebbe stato senza la pandemia. 

Leggendo questi dati, per quanto riguarda la concentrazione di gas serra nell’atmosfera – cioè “l’eredità” delle emissioni passate più quelle del 2020 – è quasi come se il lockdown non ci fosse mai stato. 

Sempre analizzando le misurazioni della WMO, nel 2019 la concentrazione di anidride carbonica aveva toccato le 410,5 parti per milione, una crescita di 2,6 parti per milione rispetto al 2018. 

Anche se i dati globali per il 2020 ancora non sono disponibili, il calo di emissioni di quest’anno sembra non aver intaccato lo stock di CO2 che è destinato a rimanere per decine di anni nell’atmosfera e quindi anche negli oceani, il secondo grande polmone del nostro Pianeta.

Occorre fare di più e con grande determinazione, a livello delle politiche ambientali mondiali.


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