Arriva il bambù in aiuto alla crisi climatica
Il bambù aiuta il clima, e le coltivazioni possono compensare le emissioni annuali di 40 persone.
I vantaggi del bambù li ha resi noti Forever Bambù, una realtà impegnata nella piantumazione del bambù gigante. La stessa è stata partner del progetto Onu ActNow a sostegno delle azioni individuali contro il cambiamento climatico.
Il lavoro realizzato
Ci sono più di 30 milioni di ettari di bambù sparsi in tutto il mondo. Per tale motivo, è una preziosa risorsa naturale, sia in termini economici che in termini ambientali e di produzione di biomassa. Un ettaro di piantagione di bambù, se ben gestito, può generare più di 300 tonnellate di biomassa all’anno. Quindi, può essere considerato uno strumento estremamente efficace per il sequestro del carbonio: un ettaro compensa le emissioni annuali di Co2 di circa 40 persone (275 tonnellate).
Quali sono i vantaggi
L’attività di Forever Bambù, prevede dei protocolli precisi di gestione e taglio periodico delle piante. Ciò crea tantissimi vantaggi che si ottengono in termini di assorbimento di Co2 nell’aria. Una pianta madre di bambù gigante, raggiunge la maturità in 8-9 anni. In media, il tempo di vita massimo è di circa 100 anni, in quanto la sua fioritura gregaria avviene al centesimo anno dalla piantumazione. Nei primi otto anni di crescita, ovvero da quando il bambù viene piantato a quando diventa completamente adulto e si espande fino alle 25 canne. Nelle analisi portate avanti da Forever Bambù, in collaborazione con Indaco, si parla di un assorbimento di 1071 kg (divisi in 107 kg assorbiti dai rami e dalle foglie, 581 kg dai culmi, ovvero le canne, e 303 kg da radici e rizomi, i fusti sotterranei).
Secondo quanto da noi approfondito anche grazie a agrifoodtoday, appare chiaro il valore di queste piantagioni, sia in termini di impatto ambientale sia di investimento. Questo in ragione del fatto che trattandosi di un tipo di agricoltura ancora pressoché giovane in Italia, permette una rendita altissima.