I comportamenti stanno cambiando, un buon segnale per l’ambiente
In piena pandemia con le mascherine monouso, i detersivi e disinfettanti chimici, l’attenzione principale è focalizzata sulla salute. La questione ambiente sembrerebbe passata in secondo piano. Eppure le cose non sono proprio così.
Per le istanze di salvaguardia del Pianeta, ci sono buoni segnali. Di alcuni abbiamo già scritto come, la New Green Deal dell’Unione Europea. Inoltre, secondo rilevazioni effettuate, questo difficile momento storico ci ha resi addirittura più consapevoli del ruolo che ciascuno di noi ha nel contrastare i cambiamenti climatici.
I dati riscontrati
Secondo quanto riportato da Ansa 2030, il 93% dei cittadini vuole cambiare stile di vita in modo sostenibile (fonte Euromedia Research).
Il 68% dichiara di aver già intrapreso un percorso, con un incremento del 12,4% rispetto al 2019. Infatti, il 30% sceglie prodotti ecosostenibili o quelli di marchi che garantiscono il rispetto dell’ambiente. Il 29% sta realizzando interventi in casa per una maggiore efficienza energetica anche grazie a incentivi statali, il 9% ha installato pannelli fotovoltaici e il 7% sceglie energia prodotta da fonti rinnovabili. Il 24% sceglie la mobilità sostenibile, dalla bici, ai mezzi elettrici o i trasporti pubblici.
I cittadini vedono la possibilità di un cambiamento a favore della sostenibilità grazie all’intervento di Governo, istituzioni locali e aziende. Gli interventi che maggiormente si aspettano sono la riqualificazione energetica di scuole ed edifici pubblici, l’utilizzo per queste strutture di fonti di energia verde, l’aumento di aree verdi e mezzi di trasporto pubblico elettrici o ibridi.
Da rilevare che il 48% delle Aziende è consapevole che i cambiamenti climatici influenzeranno significativamente la propria attività e il proprio settore nei prossimi 5 anni.
Secondo le interviste, il 52% delle imprese ha messo in campo, durante l’emergenza, iniziative per una maggiore sostenibilità.
Un altro fattore riscontrato è che il 92% di queste aziende proseguirà anche post pandemia con iniziative quali lo smart working. Questa percentuale indica tra gli altri dati come la leva economica sia un fattore determinante per cittadini e aziende nel perseguire buone abitudini a favore del Pianeta. Le aziende chiedono infatti in maggioranza contributi a fondo perduto e sgravi fiscali. Anche i cittadini sono più propensi ad agire se possono mettere in campo azioni a costo zero o che prevedano un risparmio o un incentivo.
Anche la tecnologia ha un ruolo chiave
Un aspetto che la pandemia ha reso evidente e sul quale ha portato una forte accelerazione è certamente l’adozione di tecnologie digitali. Queste sono divenute in molti casi improvvisamente indispensabili per permettere la continuità relazionale e aziendale. Il 74% degli italiani è convinto del ruolo chiave di tecnologia e digitalizzazione a supporto della sostenibilità, così anche il 69% delle aziende. Il digitale è considerato ancora più importante per il monitoraggio delle attività in ottica di rispetto dell’ambiente.