“Blue Mind”: il nostro cervello vicino all’acqua è più felice
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Perché ogni estate siamo irresistibilmente attratti dal mare? Perché quando siamo vicini all’acqua la nostra mente e il nostro corpo sono a proprio agio? E’ di qualche anno fa, ma assolutamente attuale e da rileggere, il libro “Blue Mind”, di Wallace J. Nichols che ha spiegato, scientificamente, il perché ci sentiamo bene quando siamo sopra, sotto o semplicemente vicini all’acqua.
L’autore, Wallace J. Nichols, è un biologo marino, appassionato dell’oceano e dell’acqua, in Blue Mind ha sintetizzato dieci anni di ricerche e collaborazioni con neuroscienziati, psicologi, biologi marini, artisti, atleti, indagando i motivi che si celano dietro il nostro amore per l’acqua e l’effetto positivo che può avere su corpo e mente.
Andare al mare non solo fa bene, è necessario per la nostra mente. L’acqua ci rende più felici, sani, e più connessi alla parte migliore di noi. In sintesi, la vicinanza all’acqua stimola il nostro cervello al rilascio di sostanze chimiche collegate alla felicità, come dopamina, serotonina e ossitocina.
Per alimentare le nostre “menti blu”, ecco in sintesi le cinque “scoperte” contenute nel libro di Nichols.
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L’acqua ci riporta al nostro stato naturale
Tutta la nostra vita è connessa all’acqua. Il corpo dei bimbi è composto per il 75% da acqua. Invecchiando, ne perdiamo un po’, ma ne abbiamo sempre il 60% nella massa corporea, mentre il nostro cervello è sempre composto per tre quarti di acqua a qualunque età della vita.
Il cervello reagisce con piacere all’acqua perché – come afferma Nichols – “l’evoluzione umana ha origine dall’acqua. I feti umani, nelle prime fasi di sviluppo, hanno strutture simili a fessure branchiali”. Questa connessione biologica all’acqua – spiega ancora Nichols nel libro – sollecita un richiamo ancestrale per cui quando vediamo l’oceano, sappiamo di essere “nel posto giusto”.
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Rilassati lungo la costa
Guardare immagini della natura attiva quasi immediatamente quelle parti del nostro cervello associate “a un atteggiamento positivo, alla stabilità emotiva e ai ricordi felici”. Viceversa, la vista di paesaggi cittadini “attiva” principalmente le aree collegate allo stress. I paesaggi marittimi, invece, sono quelli che fanno sentire meglio il nostro cervello.
L’acqua nella vita reale fa bene e ricarica la mente stanca
Uno studio del 2011 su circa 22mila partecipanti ha valutato il loro grado di felicità in diversi momenti della vita all’aria aperta: le persone erano più serene quando erano all’aria aperta, ma erano più felici e ricaricati del 5,2% quando si trovavano vicino a uno spazio d’acqua.
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Il blu che dà sollievo
Sembra confermato quindi che il blu sia anche il colore preferito del mondo. Per questo l’autore cita un progetto di ricerca del 2003, in cui è stato chiesto a 232 persone in tutto il mondo di indicare il proprio colore preferito, che è risultato essere, ancora una volta, il blu. Nessuna sorpresa: ci siamo evoluti in un pianeta che è principalmente fatto di diverse sfumature di blu, tra acqua e cielo. Per questo è naturale che il nostro cervello sorrida di fronte a questo spettacolo che dobbiamo preservare per continuare a mantenerci in salute ed equilibrio.