Il riciclo della materia plastica diventa arte

Il riciclo della materia plastica diventa arte

Il ciclo di vita degli oggetti usati è spesso considerato terminato, ma invece può acquisire una nuova vita e assumere valore, trasformandosi in opera d’arte. Andrea Polenghi e Lady Be sono due artisti che hanno in comune una grande attenzione verso il riciclo e mettono al centro della loro attività artistica la materia plastica e la sua plasmabilità al fine di dare un forte segnale di sostenibilità. Le loro opere sono state un grande messaggio sociale, con la mostra “Plastica per l’arte.

Da rifiuto a risorsa artistica

La plastica è un materiale durevole nel tempo, non biodegradabile, resistente a diverse condizioni climatiche. Inoltre, mantiene la sua forma e i suoi colori brillanti. Per queste caratteristiche Polenghi e Lady Be, lo hanno scelto come principale media per creare le loro opere.

Gli eco-mosaici di Lady Be

Lady Be, il cui vero nome è Letizia Lanzarotti, dal 2009 crea opere d’arte realizzate con oggetti di plastica riciclata, raccolti dalle spiagge, mercatini e scuole. Questa tecnica, definita dalla critica “eco-mosaico”, veicola un importante messaggio per sensibilizzare verso il riciclo e la sostenibilità.

Tra i ritratti realizzati da Lady Be per l’esposizione a Palazzo Cicogna, sono presenti alcune chicche, e alcune opere totalmente inedite. Ad esempio, l’opera che ritrae il profilo di Dante Alighieri per celebrare i 700 anni dalla sua morte, che ricorrono quest’anno. Oltre a numerose opere che ritraggono icone e personaggi storici come Tesla, Darwin, Guglielmo Marconi, Leonardo da Vinci (accompagnato da una piccola opera raffigurante la Monna Lisa), Mao Tse Tung, Anna Frank e altri esposti precedentemente nella personale istituzionale di Lady Be ai Musei Civici di Pavia, sono presenti ritratti più contemporanei, come quelli di Lady Gaga, Vasco Rossi, e anche un recente ritratto del critico Vittorio Sgarbi.

I ritratti di Andrea Polenghi 

Andrea Polenghi nasce nel 1951 a Milano, città in cui vive e lavora. L’approfondimento della disciplina meditativa zen ha dato una svolta al suo modo di vedere, analizzare e leggere la realtà, anche dal punto di vista artistico. Le sue “Piccole Opere d’Aste” nascono in seguito alla visione di un groviglio di cannucce colorate, sovrapposte in un improbabile equilibrio, tra cocci di vetro e avanzi di divertimenti notturni. Un calcio, come per gioco, e quell’immagine si scioglie come un’illusione, ma qualche tempo dopo, si ricompone nella sua mente: nascono così forme di ingegno e fantasia: cannucce colorate che pazientemente tagliate e poste una sull’altra annullano il vuoto e lo riempiono di senso, tracciando leggende di sempre e miti di oggi. Con stile ed originalità, Andrea ricrea con estremo rigore personaggi che hanno lasciato il segno nello sport, nella cultura, nei sogni di libertà di milioni di persone.

In mostra, tra i ritratti di Polenghi, spiccano quelli di Andy Warhol, di Mick Hagger, del Dalai Lama, tutti realizzati riutilizzando delle cannucce colorate, oggetti che dopo essere stati utilizzati per pochissimi minuti vengono buttati. Ma attraverso la sua arte e la sua peculiare tecnica “puntiforme” questa materia può rientrare idealmente in un ciclo vitale.


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