Approvare al più presto la legge “salvamare”: lo chiedono Marevivo e il cluster marittimo
Il tempo è finito. Parte così il video-messaggio con cui Marevivo, Federazione del Mare, Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale, LIV e Stazione Zoologica Anton Dohrn chiedono al Parlamento con forza l’approvazione immediata della Legge SalvaMare.
Un’emergenza globale
L’inquinamento è un’emergenza planetaria che va affrontata con misure adeguate. La legge Salvamare è uno strumento efficace e concreto, che ci chiede anche l’Europa con il Green Deal e la Mission Healthy Oceans. Ferma al Senato dopo l’approvazione in Commissione, la legge aspetta ora di essere calendarizzata e votata in aula.
Il provvedimento consentirebbe ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata con le reti, attualmente ributtata in mare per non commettere il reato di trasporto illecito di rifiuti. La legge prevede, inoltre, l‘installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare. E non solo: si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, inquinamento da microfibre, Posidonia oceanica e tanto altro. Le acque territoriali italiane rappresentano un quinto del Mar Mediterraneo, scrigno di biodiversità unico.
Il nostro Paese è caratterizzato, infatti, da oltre 8.000 chilometri di coste, trentadue Aree Marine Protette, nove arcipelaghi, 27 isole minori abitate, oltre 500 porti e approdi e sono 200.000 le imprese italiane blu che producono il 3% del nostro PIL. Inoltre, vista la posizione dell’Italia, “Promontorio di Europa nel Mediterraneo”, può avere parte preminente di cerniera nelle politiche euro mediterranee.
L’inquinamento è una piaga per l’ecosistema marino, che produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe il 30% della CO2 prodotta, ma solo se è in buona salute. Per questo non possiamo più permetterci di non agire.