“Economia circolare, motore dello sviluppo economico”: il nuovo libro curato da Start Magazine
“Guardare allo sviluppo dell’Economia circolare in Italia tenendo conto di due grandi opportunità: i fondi pubblici di varia natura e quelli che i privati sono pronti ad investire sul territorio, a patto che i processi autorizzativi siano più snelli e chiari”. E’ questo il messaggio principale emerso nel corso della presentazione del libro a cura di Start Magazine dal titolo “Economia circolare, motore dello sviluppo economico”
I temi del libro
I temi del libro si incrociano con il Green Deal europeo, di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi anche su SeaforChange, e l’opportunità rappresentata dal Recovery Fund per la ricostruzione post-Covid.
Si parte da una panoramica del contesto attuale in Italia e nell’Unione europea e si mettono insieme più temi per avviare una discussione trasversale e multidisciplinare per la gestione del problema ambientale. L’Economia circolare è uno dei capitoli su cui l’Italia potrà guadagnarsi la credibilità della Commissione europea. All’Italia serve un sistema integrato di gestione dei rifiuti, dei servizi ambientali e degli impianti di trasformazione dei rifiuti, finalizzato alla produzione di energia e alla riduzione degli sprechi.
La situazione in Italia, regione per regione
Quali sono stati i risultati degli ultimi anni e cosa si è fatto in Italia e in che modo? Quali sono le regioni più attrezzate e quali quelle più arretrate?
La situazione italiana sulla gestione dei rifiuti è ancora molto lontana da quella dei Paesi europei più avanzati, per via di un livello elevato di conferimento in discarica.
Troppe regioni utilizzano ancora le discariche per smaltire i rifiuti e i termovalorizzatori del Nord Italia non bastano per trasformare tutti i rifiuti delle regioni del Paese, mentre persistono fenomeni insensati come quello della spedizione di umido in giro per l’Italia invece di potenziare gli impianti di compostaggio.
Il mercato dei materiali riciclati
In Italia, il mercato dei materiali riciclati stenta ancora ad affermarsi in modo diffuso. Sarebbe utile definire azioni di supporto al consolidamento del mercato di questi materiali, stabilendo un quadro normativo chiaro e realistico. Sembrano essere ancora troppo pochi e mal distribuiti sul territorio italiano gli impianti di riciclo del cartone, della plastica, del vetro e dell’umido. I materiali che possono essere riutilizzati sono spesso ignorati e troppe poche persone sono adeguatamente informate. In particolare, la produzione di energia pulita, può essere il motore dello sviluppo economico.
Tra gli esempi pratici analizzati nel libro di Start Magazine ci sono, inoltre: la filiera degli oli minerali usati; la filiera del biometano originato da Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e da scarti agricoli e zootecnici; l’attenzione dell’industria eolica alla gestione “circular” degli impianti; la dotazione impiantistica e il differenziale sempre molto accentuato tra Nord e Sud del paese, e in ultimo il teleriscaldamento.