COP26: quali decisioni sul taglio delle emissioni?

COP26: quali decisioni sul taglio delle emissioni?

Ci sono sollecitazioni per fare azioni urgenti per tenere l’obiettivo di 1,5 gradi a portata di mano. Anche dei numeri per indirizzare i tagli delle emissioni. C’è il metano e compaiono per la prima volta riferimenti ai sussidi fossili e al carbone. Con la COP26 si poteva fare molto di più, ma è costretta a rivolgere le speranze all’appuntamento del 2022 in Egitto.

La mitigazione sul clima nel Patto di Glasgow

I risultati migliori del vertice sul clima di Glasgow riguardano la riduzione delle emissioni di gas serra. La novità più sostanziosa emersa dalla COP26 riguarda il passaggio sui combustibili fossili. Le principali misure adottate dal Patto sul clima di Glasgow sono contenute nel capitolo “Mitigazione”. Ci sono poi altri accordi settoriali che hanno impatti sul taglio delle emissioni, ma sono sottoscritti da un numero minore di paesi. 

I primi 4 punti del Patto sul clima di Glasgow provano a spostare l’accento dall’obiettivo più blando a quello più ambizioso dell’accordo di Parigi.

Non si dice che servono azioni “immediate” ma è positivo il riferimento al -45% di emissioni entro il 2030 sui livelli del 2010. Stesso discorso vale per la data della neutralità climatica. Certo, il patto sul clima di Glasgow non è vincolante: chi non lo rispetta non incorre in sanzioni.

Il metano e i fossili

Altro aspetto da applaudire è il riferimento alla necessità di tagliare anche altri gas serra. Questo punto è da leggere dove l’accordo invita le parti a considerare nuovi tagli entro il 2030 ai gas serra – al di là della CO2 – “incluso il metano”. Alla COP26, Stati Uniti ed Europa hanno rilanciato la cosiddetta Global Methane Pledge, con l’obiettivo di tagliare le emissioni di metano del 30% entro il 2030 da filiera dell’oil&gas, agricoltura e rifiuti.

Il passaggio più innovativo – e anche quello che è stato cambiato fino all’ultimo – riguarda i sussidi fossili. Per la prima volta, un accordo sul clima cita espressamente la necessità di abbandonare gradualmente i sussidi alle fossili. Ci sono volute 26 COP e siamo già fuori tempo massimo, se è vero che persino l’Agenzia internazionale dell’energia, nella sua rotta verso la neutralità climatica, afferma che bisogna introdurre immediatamente un phase out dei sussidi fossili.

Anche su questo punto le bozze che si sono succedute alla COP26 hanno diluito fino all’inverosimile. Diciamo che tra compromessi, interessi e richieste la COP26 non ha dato i risultati che ci auspicavamo.


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