L’industria nautica si unisce per ridurre l’impatto ambientale
L’industria nautica è sostenibile? Un nuovo sondaggio di The Ocean Race, il giro del mondo a vela in equipaggio, ha svelato che un numero importante di persone che lavorano nel settore della vela e della nautica desidera che il settore diventi sempre più sostenibile. Il 90% degli intervistati ritiene che non si stia facendo abbastanza per ridurne l’impatto ambientale. Sono tre i principali ostacoli al cambiamento: una mancanza di conoscenza tecnica dei materiali alternativi, la carenza di fondi per la ricerca e lo sviluppo, e la preoccupazione che gli sviluppi sostenibili possano avere un effetto sulle prestazioni delle barche.
I risultati del sondaggio, si legge in un comunicato stampa, sono stati resi noti il 14 settembre nel corso dell’Innovation Workshop di The Ocean Race sulla cantieristica nautica sostenibile, il terzo della serie di workshop su questo tema riunisce 100 partecipanti, tra cui costruttori e progettisti di barche, velisti, ONG, università, sponsor e federazioni sportive. L’obiettivo è affrontare le principali sfide a cui la cantieristica nautica deve mettere mano per diventare più sostenibile.
Secondo Anne-Cécile Turner, direttore della sostenibilità di The Ocean Race , “la vela agonistica si è concentrata per anni sulla velocità e sulle prestazioni, ma la costruzione delle barche è ancora caratterizzata da un alto uso di materiali, energia e una grande produzione di rifiuti. Abbiamo solo nove anni per dimezzare le emissioni di gas serra e l’industria nautica non è ancora in linea con tale obiettivo. Collaborando e impegnandoci a cambiare possiamo ridurre le emissioni e mostrare di essere un settore leader”.
Le difficoltà della transizione ecologica nell’industria nautica
Essendo un settore di ridotte dimensioni, composto da aziende di piccole dimensioni, l’innovazione presenta diverse sfide. Quando è stato chiesto ai cantieri cosa li spingerebbe a creare barche più sostenibili, l’aumento della domanda da parte dei clienti è stata la risposta più utilizzata dagli intervistati. Il 60% ritiene che sarà questa la spinta al cambiamento, seguita da una migliore selezione di prodotti sostenibili e da modifiche alle regole di regata, con la metà degli intervistati che affermano che questi fattori sarebbero determinanti. Quattro persone su dieci hanno anche citato una maggiore collaborazione all’interno del settore.
The Ocean Race ha introdotto regole specifiche per aiutare i team a essere più sostenibili. Per l’edizione 2022-23 della regata, ad esempio, i team saranno tenuti a generare almeno il 30% dell’energia che utilizzano a bordo da fonti di energia rinnovabile (idroelettrica, eolica, solare) e potrebbe essere richiesto loro di portare a bordo attrezzature scientifiche per raccogliere dati sullo stato degli oceani. Per le successive edizioni di The Ocean Race (2026-27 e 2030-31), l’obiettivo è quello di identificare regole praticabili per arrivare al 100% di energia rinnovabile utilizzata per gestire la vita di bordo, così come nuovi materiali di costruzione e tecnologie che abbiano un impatto ambientale minimo.