L’importanza delle Api per l’uomo e l’ambiente
Secondo l’ISPRA, più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire. In particolare in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono attualmente minacciate di estinzione (IUCN, 2015). E questo vogliamo ricordarlo, ricordando che ieri era la Giornata Mondiale delle Api.
La giornata mondiale delle api
Si è festeggiata ieri la Giornata mondiale delle api 2021 (World Bee Day 2021), appuntamento internazionale nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha creato l’evento nel 2017 scegliendo come data della ricorrenza annuale il 20 maggio, giorno di nascita dello sloveno Anton Janša (1734-1773), pioniere dell’apicoltura moderna. E sebbene il World Bee Day abbia davvero pochi anni alle spalle, l’urgenza con cui è stato lanciato continua a crescere. Come sottolineato anche nella risoluzione ONU del 2017, gli effetti diretti e indiretti delle attività antropiche minacciano quotidianamente api e altri impollinatori.
Perché sono essenziali
Senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
La protezione degli insetti impollinatori, in particolare apoidei e farfalle è quindi di fondamentale rilevanza, poiché essi svolgono un importante ruolo nell’impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
Le api forniscono inoltre preziosi prodotti dell’alveare quali: miele, polline, pappa reale, cera, propoli, veleno, da sempre utilizzati ed apprezzati dall’uomo.
La maggior parte delle piante di interesse agricolo necessita degli insetti pronubi per l’impollinazione. A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi.
La conclusione è chiara: o cambieremo subito il nostro modo di produrre cibo, oppure la maggior parte degli insetti arriveranno all’estinzione entro pochi decenni.
Le ripercussioni
Le ripercussioni che ciò avrà per gli ecosistemi del pianeta nei prossimi anni potrebbero essere molto gravi, poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi del Pianeta.
Il ripristino degli habitat naturali, insieme ad una drastica riduzione degli input agro-chimici e alla “riprogettazione” agricola, è probabilmente il modo più efficace per evitare ulteriori diminuzioni o scomparse degli insetti impollinatori, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva.